Gli  elementi fondamentali di ogni contratto sono  la coppia di valute (la divisa da vendere/acquistare), il tasso di cambio e l’ammontare dell’operazione.  La prima delle due valute è la base currency, mentre la seconda è la quote currency; in termini tecnici  comprare valuta base e quindi vendere la seconda, si dice ‘long’ ; viceversa l’acquisto di quote currency contro la vendita della valuta base si dice ‘short’.

Gli strumenti derivati più comuni  per operare su Forex sono:

Forward Transaction: letteralmente è uno scambio a termine in cui le controparti si accordano stabilendo i parametri della transazione per una data futura nella quale si svolgerà l’investimento, indipendentemente dalla situazione del mercato. In questo modo è possibile far fronte ai rischi dovuti alla fluttuazione dei tassi di cambio poiché venditore e compratore si impegnano per lo scambio ad una data prefissata di un asset sottostante ad un determinato prezzo stabilito al momento della stipula del contratto. Avremo quindi una ‘long forward position’ quando è l’acquirente che si impegna ad acquistare (nella data prestabilita) il sottostante al prezzo concordato, oppure ‘short forward position’ nel caso in cui è il venditore che si impegna a cedere il sottostante al prezzo stabilito. Indipendentemente dalla tipologia, il contratto forward impegna a scadenza entrambe le parti obbligandole all’esecuzione dello scambio (titolo sottostante contro prezzo forward) e chi dovesse venirne meno andrebbe in fallimento o default.

Futures: strumento finanziario a termine molto simile ai contratti forward in quanto anche qui le controparti si impegnano ad uno scambio a una certa scadenza e ad un determinato prezzo secondo le condizioni stabilite al momento della stipula del contratto, con la differenza che la trattazione avviene in mercati organizzati e centralizzati caratterizzati dalla standardizzazione di importi e scadenze. La loro funzione (così come avviene nei forward) è quella di fissare nel tempo e nell’ammontare il margine di rischio insito in una transazione di natura finanziaria.

Swap: contratti nei quali le controparti si accordano per scambiarsi valuta per un certo periodo di tempo, impegnandosi ad invertire la transazione in una data futura. Le tipologie di swap più utilizzate sono la currency swap che riguardano lo scambio di capitale ed interessi e l’interest rate swap in cui le controparti si scambiano pagamenti periodici di interessi calcolati su una somma di denaro di riferimento per un peridodo di tempo predefinito al momento della stipula del contratto.  La funzione di questo tipo di derivati è quella di creare nuove opportunità finanziarie altrimenti non conseguibili attraverso lo scambio di flussi di cassa connessi ad un’attività sottostante con altri flussi di cassa di diverso tipo.

Spot: un vero e proprio ‘scambio a pronti’ in cui le parti coinvolte eseguono lo scambio contestualmente. In parole povere una dà il bene e l’altra paga il prezzo (detto prezzo spot) o un altro bene o servizio.